Coordinatori del laboratorio:
Riccardo Morelli (Comune di Garbagnate Milanese)
Silvia Preda (Comune di Monza)
Zaccheo Moscheni (Comune di Rota d'Imagna)
Il workshop avrà come obiettivo quello di stimolare il confronto e la discussione tra rappresentanti delle famiglie, della cooperazione e degli Enti Locali circa il ruolo che hanno o che potrebbero avere questi ultimi nell'avvio e strutturazione di politiche sociali inclusive e generative.
Un gruppetto di lavoro in seno alla Rete Includendo ha svolto una piccola ricerca qualitativa per sondare e conoscere "buone prassi" presenti sui territori di diverse province lombarde (con una puntatina anche in Emilia).
Il 21 aprile ci confronteremo sugli elementi emersi in questa breve ricerca in una tavola rotonda, stimolando, come detto, soggetti che a vario titolo hanno a che vedere con l'azione dell'ente locale: gli amministratori, i gestori ed i famigliari.
Proveremo a fare luce, oltre che sul merito di ciò che si fa nelle realtà contattate, anche ed in particolare sulla genesi e le condizioni necessarie e favorenti l'imbocco di strade inclusive e/o generative. Cosa permette di imboccare una strada innovativa? Le condizioni che hanno dato vita alle "buone prassi" individuate sono in qualche modo riproducibili?
Vorremmo rendere la nostra ricerca un punto di partenza che possa evidenziare anche criticità e ambiti nei quali il lavoro dell'ente locale potrebbe o dovrebbe concentrarsi per essere inclusivo e/o generativo.
Durante il laboratorio, porteranno il loro contributo:
" C. Bertola, Comune di Monza
" S. Galliani, A.C. Valle Imagna
" G. Pirotta, Anci Lombardia
" M. Menni, Confcooperative Brescia
" R. Bottaro, Consulta Handicap Regione Liguria
BOZZA REPORT RICERCA
Quali le domande di ricerca
Quali i progetti inclusivi/generativi promossi?
Quali sono le peculiarità del ruolo dell'Ente Locale nell'avvio e strutturazione di progetti inclusivi/generativi?
In contesti in cui l'ente locale è stato promotore di progetti inclusivi e/o generativi, quali sono le condizioni, gli elementi che facilitano la nascita e lo sviluppo di tali progetti?
Osservazioni preliminari e generali
Sono stati intervistati operatori ed amministratori di 11 comuni di dimensioni diverse: dai 1.000 ai 120.000 abitanti dislocati sostanzialmente su tre province: Bergamo, Milano e Monza Brianza.
Le azioni sviluppate dalle Amministrazioni sono così raggruppabili per tipo:
- Azioni di sistema o di sviluppo di comunità: azioni strutturate che hanno alla base un ripensamento complessivo del sistema dei servizi. Vengono avviate già con questo imprinting;
- Azioni connesse a bisogni o con obiettivi specifici, ad esempio la residenzialità o il tempo libero o iniziative culturali. Hanno avvio su tematiche specifiche spesso identificate in tavoli di lavoro ed hanno poi evoluzioni in termini di sviluppo di comunità.
I progetti hanno età diverse: quelli più datati hanno un grado di formalizzazione più marcata, anche attraverso strumenti specifici (co-progettazione) ed una sostenibilità consolidata.
Elementi emersi - spunti di discussione
Sul ruolo del Comune
Il Comune assume spesso un ruolo di connettore che può essere centrato o su una figura carismatica o su un pensiero politico più articolato.
Il ruolo del Comune è importante per creare un contesto collaborativo e funzionale ad instaurare un clima di fiducia che alimenti la reciprocità. La funzione di terzietà che esercita l'Ente locale permette che attori che normalmente non si parlano lo possano fare. E' il confronto che permette di aprire strade nuove, non il denaro. L'innesco non avviene dall'alto, ma per confronto.
L'ente locale è garante del fatto che sul territorio possano nascere progettualità generative. Questa funzione di garanzia è tipica e non assolvibile da altri attori.
Il ruolo dell'Ente Locale è strategico per tenere insieme, per regolare. Deve saper ascoltare in particolare le famiglie, ma anche altri soggetti, in una logica di trasversalità.
Riportiamo la fatica a trovare Comuni da intervistare per la ricerca, ovvero la fatica ad individuare Amministrazioni che abbiano dato vita ad esperienze significative in ottica inclusiva e generativa.
Sul rapporto con Terzo Settore ed Associazionismo:
La presenza di almeno un'associazione o realtà del terzo settore in connessione con il Comune è un elemento cardine.
Il bilanciamento delle forze dei soggetti in campo ha effetti sull'esito, sullo sviluppo e sulla tenuta dei progetti. In particolare un terzo settore forte può compensare una certa debolezza della parte tecnica negli enti locali.
Soprattutto nei comuni più piccoli, lo sforzo innovativo può essere portato avanti dagli operatori che agiscono per conto dei comuni, ma non sono operatori dei comuni. In queste situazioni il terzo settore può essere "supplente operativo" dell'Ente Locale.
Vi sono strumenti amministrativi che facilitano la nascita di queste progettualità. In particolare emerge con forza il ruolo della co-progettazione, strada scelta soprattutto nelle realtà più strutturate.
Sugli "equilibri interni":
Si può presentare un sistema a canne d'organo, nel quale i servizi tradizionali non vengono di fatto toccati.
Il personale dei servizi sociali difficilmente è coinvolto nei progetti in prima battuta. Capita spesso che gli operatori siano coinvolti gradualmente ed in seguito. L'adesione degli operatori va sostenuta.
L'apertura di tavoli di confronto è l'elemento che risulta più ostico per gli operatori, abituati a climi prestazionali. Accettare di operare su questo piano può non risultare semplice, anche e proprio dal punto di vista tecnico-professionale.
Gli enti locali appaiono i meno flessibili tra tutti gli attori in gioco.
La nuova prospettiva responsabilizza maggiormente le comunità, più che i servizi. E' una responsabilizzazione nell'ottica della costruzione di partnership.
Sulle prospettive:
Si avverte in molte esperienze la tensione a non concentrarsi sulla prospettiva di aprire un nuovo servizio, ma attivare nuovi processi. L'obiettivo può essere, quindi, inizialmente lo sviluppo di un progetto su un tema specifico, ma questo primo obiettivo spesso si traduce in una modalità nuova di lavoro "nel e con" il territorio.
Spesso le Amministrazioni si sono dette preoccupate di non disperdere il capitale generato attraverso i diversi progetti: uno degli obiettivi diviene quello di dare stabilità ai progetti e garantire continuità, a prescindere dall'orientamento politico.
Attraverso queste esperienze si intravvedono bisogni ai quali i servizi in quanto tali e nella loro forma tradizionale difficilmente saranno in grado di rispondere.
Cosa fare per dare più ruolo agli Enti Locali: mettere in piedi un contesto formativo? Costruire un database con buone prassi selezionate? Avviare un circuito di confronto e scambio?
15.03.2016
Per Rete Includendo-Immaginabili Risorse
Donata Scannavini
Riccardo Morelli
Silvia Preda
Zaccheo Moscheni